Degenerazione e ernizione del disco intervertebrale

Degenerazione e ernizione del disco intervertebrale

Articolazione temporo-mandibolare

Articolazione temporo-mandibolare

Il termine Discopatia sta a indicare una generica alterazione del disco intervertebrale, quella specie di “cuscinetto” interposto tra una vertebra e l'altra con lo scopo di facilitare i movimenti ed ammortizzare gli urti.

I dischi intervertebrali sono strutture fibrocartilaginee flessibili, interposte tra i corpi delle vertebre. In persone giovani costituiscono il 25% dell'altezza dell'intera colonna, ma questa percentuale diminuisce sensibilmente col passare degli anni.
La parte centrale del disco, chiamata nucleo polposo, ha una forma sferica e contiene una sostanza gelatinosa, composta per circa l'88% da acqua.
L'anello che circonda il nucleo polposo è formato da una serie di fasci fibrosi concentrici. La loro particolare disposizione impedisce che le forze gravanti sulla colonna causino la fuoriuscita del nucleo.
Durante le varie sollecitazioni vertebrali il nucleo polposo funge da ammortizzatore, distribuendo i carichi all'anello fibroso. Queste continue compressioni riducono il suo contenuto idrico, con conseguente disidratazione e perdita di spessore.
Se gli sforzi esercitati sulla colonna sono notevoli e ripetuti, il disco va incontro ad un rapido processo di invecchiamento e degenerazione, dando così origine alla discopatia.

La Discopatia è una semplice condizione di sofferenza discale che probabilmente sta alla base di un dolore non spiegabile con altre patologie degenerative delle strutture vertebrali.
Il discorso cambia radicalmente quando si parla di discopatia degenerativa o quando il termine è inserito in un contesto più ampio (protrusione, erniazione, forte riduzione di spessore, alterazioni artrosiche ecc.).

Con il passare degli anni i dischi intervertebrali perdono acqua e collassano, diventando, praticamente, degli ammortizzatori scarichi. Tramite la risonanza magnetica si può apprezzare tale involuzione ed ipotizzare che questa stia alla base di dolori alla schiena non associati a sciatica. Si parla in questi casi di discopatia.

Le conseguenze più gravi di una discopatia sono legate alla riduzione della capacità ammortizzante del disco e alla contemporanea perdita dei normali rapporti tra una vertebra e l'altra.
L'insieme di questi processi favorisce l'erniazione discale e può portare, col passare degli anni, alla comparsa di artrosi vertebrale.
Queste anomalie possono irritare le strutture nervose adiacenti, scatenando dolore.

Le cause potrebbero essere un mantenimento prolungato di posizioni statiche, come quella seduta, aggravate da sollecitazioni assiali come quelle a cui è sottoposta la colonna durante la guida. Altre possibili cause della patologia vanno ricercate nel normale processo di invecchiamento, nella sedentarietà e nella riduzione della performance fisica.
La terapia di una generica discopatia è fondamentalmente non invasiva e basata su dei trattamenti di Massage Therapy,eventualmente associata a un trattamento farmacologico con analgesici ed antinfiammatori. Anche nei casi più gravi (discopatia associata ad erniazione) si assiste spesso ad un miglioramento spontaneo, che viene favorito dal parziale riposo, massaggi e dagli esercizi di riabilitazione.
In presenza di discopatia è quindi importante cercare di non peggiorare la situazione tramite una buona prevenzione.
Solo nei casi più gravi, dopo il fallimento del trattamento conservativo, è necessario intervenire chirurgicamente.

La Discopatia associata a una erniazione (ernia al disco) porta a una alterazione degenerativa del disco intervertebrale (discopatia), causata dal cedimento dell'anello fibroso e dalla conseguente fuoriuscita della sostanza semifluida presente nel nucleo. La migrazione di questo contenuto semifluido causa pressioni ed insulti di natura chimica alle radici nervose adiacenti, scatenando il dolore.
Spesso questo particolare tipo di discopatia ha come agente causale l'atto di piegarsi in avanti e di lato per sollevare oggetti pesanti.

Si possono verificare diversi gradi e tipi di erniazione del disco:

- Protusione Discale: il disco in questione appare più schiacciato rispetto a quello adiacente; le fibre che costituiscono l'anello fibroso si sfiancano, senza lacerarsi;
- Prolasso Discale: l'anello fibroso si fissura ma il legamento longitudinale posteriore riesce a contenere il nucleo polposo;
- Estrusione Discale: il nucleo polposo fuoriesce perforando anche il legamento longitudinale posteriore;
- Espulsione Discale: parte del materiale erniato è completamente espulso e perde la continuità con il nucleo polposo dal quale è migrato.
- Spondilosi: difetto dell'arco vertebrale, una struttura anatomica situata posteriormente. Insieme al corpo, l'arco vertebrale forma un foro che, grazie alla sovrapposizione delle varie vertebre, dà origine e protezione ad un canale, detto vertebrale, in cui è contenuto il midollo spinale. La spondilolisi favorisce la spondilolistesi;
- Spondilolistesi: scivolamento di una vertebra sull'altra. Può causare compressioni delle radici nervose e scatenare dolore;
- Artrosi: processo degenerativo delle articolazioni associato all'invecchiamento. Talvolta inizia già intorno alla terza decade di vita e, in uno stadio avanzato, causa rigidità, dolore e limitazione dei movimenti. L'artrosi vertebrale è spesso associata a discopatia degenerativa.

COME MASSAGE THERAPY PUŅ AIUTARE LE PERSONE CHE SOFFRONO DI DISCOPATIA ,DEGENERAZIONE DEL DISCO, O DIVERSI GRADI DI ERNIAZIONE DEL DISCO.

- Riduzione della forza compressiva sul disci e nervi:
- Riduzione delle restrizioni fasciali:
- Riduzione di ipertrofismo e trigger points;
- Miglioramento del raggio di azione articolare delle vertebre cervicali, toraciche e lombari;
- Allungamento dei muscoli corti e ipertonici;
- Rinforzamento dei muscoli lunghi, deboli e inibiti;
- Riduzione del dolori e degli spasmi muscolari;
- Educare il paziente con una giusta postura.